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I voucher INPS presentano nel 2022 una novità che interessa le imprese che devono pagare i lavoratori per lo svolgimento di attività di tipo occasionale autonomo, ma anche le famiglie.

Questi voucher garantiscono la regolarità del versamento dei contributi anche per questo particolare svolgimento del lavoro.

In questo podcast parliamo di cosa sono i voucher INPS, a chi sono rivolti e come funzionano, e come le aziende o i privati li possono utilizzare per regolarizzare le prestazioni di lavoro occasionali.

Buon ascolto.

Ascolta “Ep. 04 Voucher INPS 2022” su Spreaker.

Cosa Sono I Voucher INPS

Il voucher è stato ideato nel Decreto Dignità, che ha proposto questi buoni per regolarizzare tutte le prestazioni di lavoro di tipo occasionale. Questi buoni permettono di mettere in regola anche lavoratori domestici, colf, badanti, e possono quindi essere utilizzati da datori di lavoro privati.

Questi buoni possono essere utilizzati solamente se la prestazione di lavoro è di tipo occasionale, e vengono pagati al lavoratore con l’ausilio dell’ente previdenziale, che è il tramite che si occupa di versare i corretti importi al lavoratore.

Ogni buono lavoro ha un valore di 12,41 euro, che corrisponde al costo per intero del datore di lavoro, e in questa cifra vengono destinati 9 euro al lavoratore. Questa possibilità regolarizza il rapporto tra datore di lavoro e lavoratore, garantendo l’accantonamento dei contributi INPS per la pensione, e assicurano il lavoratore all’INAIL se necessario.

Questi buoni funzionano unicamente tramite portale online ufficiale INPS, per cui è necessario che tutti i dati del lavoratore e del datore di lavoro siano correttamente comunicati all’ente previdenziale.

La Prestazione Di Lavoro Occasionale, cos’è

Il lavoro di tipo occasionale viene così definito perché non ha carattere di continuità: si tratta di un lavoro che può essere svolto senza una regolare cadenza, e per cui le ore svolte sono molto inferiori a quelle previste in un normale contratto lavorativo determinato o indeterminato.

Per regolarizzare questo tipo di lavoro esiste un contratto specifico, appunto il contratto di lavoro occasionale, che stabilisce alcune regole che datore di lavoro e il lavoratore devono rispettare:

  • Il lavoratore deve ricevere un compenso giornaliero di almeno 36 euro lavorando almeno 4 ore in una giornata e il compenso per il lavoro non deve essere inferiore a 9 euro l’ora;
  • Il lavoratore non può superare 5.000 euro all’anno di guadagni da questa forma di lavoro.

La prestazione di lavoro occasionale, trattandosi di lavoro autonomo, può essere utilizzata per un periodo di tempo limitato prima dell’apertura di una Partita IVA. Infatti, quando viene superata la soglia di 5.000 euro annui, il lavoratore è obbligato all’apertura di una posizione IVA per svolgere il lavoro, o in alternativa deve essere regolarmente assunto tramite contratto.

La prestazione di lavoro occasionale comporta anche diversi obblighi per il datore di lavoro, obblighi che negli ultimi anni sono diventati più stringenti per tutelare proprio questa tipologia di lavoratori. In particolare, il contratto di lavoro occasionale non può essere utilizzato se:

  • Se il datore di lavoro ha impiegato, nell’anno precedente, più di 5 lavoratori assunti a tempo indeterminato (a eccezione del settore del turismo);
  • Se l’impresa è di tipo agricolo;
  • Imprese dell’edilizia, del settore delle miniere e cave;
  • Imprese che eseguono appalti di opere e servizi.

Torniamo ai buoni lavoro e vediamo come funzionano

Questi possono essere utilizzati per regolarizzare il lavoratore occasionale, ma va ricordato che per questo genere di prestazione lavorativa, esistono due strumenti offerti dall’INPS:

  • Il libretto famiglia voucher INPS: questo strumento viene utilizzato dalle famiglie per regolarizzare i lavoratori occasionali come colf e badanti;
  • Contratto di Prestazione Occasionale (CPO): questo può essere utilizzato da parte delle imprese che si avvalgono di lavoratori con prestazione occasionale.

In entrambi i casi sia il datore di lavoro (nel primo caso la famiglia) che il lavoratore devono registrarsi obbligatoriamente al portale ufficiale INPS, in modo che l’ente previdenziale conosca nello specifico tutti i dettagli sul lavoro svolto e i soggetti coinvolti.

Il datore di lavoro ha l’obbligo di comunicare l’inizio del lavoro occasionale del lavoratore in modo preventivo, per non incorrere in violazioni e sanzioni.

Il lavoratore verrà pagato tramite voucher direttamente al portale INPS, per cui dovrà aver accesso alla propria area riservata sul sito ufficiale. Il pagamento della prestazione lavorativa avviene generalmente entro il 15 del mese successivo allo svolgimento della prestazione.

Bisogna distinguere i buoni lavoro in base al lavoro svolto e al datore. Se si tratta di lavori svolti per famiglie private, si utilizza il libretto famiglia. Se si tratta d’imprese si utilizza il PrestO.

Nella prima categoria rientrano i lavori domestici svolti da colf e badanti, ma anche l’assistenza domestica, lavori di babysitting, giardinaggio, assistenza di bambini o anziani, assistenza di soggetti portatori di handicap, lezioni private e ripetizioni.

In questo caso, anche se il limite massimo annuo di guadagno è sempre 5.000 euro, il lavoratore non può superare 2.500 euro dallo stesso datore di lavoro.

Per la seconda categoria, qui vi rientrano tutti i lavoratori che svolgono una prestazione occasionale per imprese e aziende di diverso tipo, in modo autonomo, ma senza Partita IVA. Questo voucher può essere usato per il pagamento dei lavoratori con prestazione occasionale da parte di autonomi, professionisti, imprese, associazioni, enti, ma anche pubbliche amministrazioni e imprese del settore alberghiero.

Anche in questo caso il lavoratore non può superare i 5.000 euro annui di guadagno con questo tipo di lavoro, ma il datore di lavoro deve necessariamente garantire almeno 36 euro di paga nella giornata in cui il lavoratore sta svolgendo una mansione. Questi voucher funzionano in modo similare al Libretto Famiglia, e non è possibile superare 2.500 euro di guadagno dallo stesso committente.

In entrambi i casi, il datore di lavoro deve preoccuparsi di comunicare l’inizio del lavoro del soggetto che presta attività occasionale preventivamente, indicando tutte le informazioni necessarie sul portale INPS, con gli orari precisi del lavoro, le modalità e i soggetti coinvolti.

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