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L’impairment test è il procedimento attraverso il quale, l’organo amministrativo, verifica l’esistenza delle perdite di valore e delle attività iscritte in bilancio.

Il principio contabile, che disciplina il trattamento contabile delle perdite di valore delle immobilizzazioni è l’OIC n.9, per quanto riguarda i bilanci redatti secondo la normativa italiana, e lo IAS 36, per le società IAS/IFRS adopter.

Impairment test

L’impairment test degli assets di bilancio: materiali, immateriali e finanziari, è un processo che viene condotto ogni qualvolta si manifestino fattori esterni od interni di presunzione di perdita di valore.

Le tradizionali regole contabili trattano il tema dell’ammortamento dell’avviamento e degli altri beni immateriali strumentali, attraverso il calcolo dell’obbligo dell’ammortamento sistematico su di un predefinito periodo, trascurando però due principi economici. Il primo principio è che il singolo bene, inizialmente iscritto al costo, va ridotto solo se esso economicamente deperisce (impairment), il secondo principio è che, la quota costante d’ammortamento, precalcolata, può risultare non sufficiente ad esprimere la vera perdita di valore, preservando nei bilanci valori non veritieri.

Sotto il profilo operativo, il processo di impairment-test, presuppone l’individuazione dei rischi di errore e il relativo presidio, attraverso le seguenti fasi:

  • individuazione dei segnali di criticità;
  • analisi e monitoraggio dei risultati;
  • corretta informativa nei bilanci.

In particolare, rientrano tra i compiti dell’organo amministrativo:

  1. individuare le criticità dell’impairment test, tenuto conto delle caratteristiche e dimensioni proprie della società;
  2. individuare l’impianto valutativo più adatto;
  3. identificare la soglia dei profili di criticità, attraverso il monitoraggio dei segnali “interni” ed “esterni” dei segnali che condizionano il valore del bene e per i quali devono definirsi i presidi e rimedi;
  4. individuare la metodologia di valutazione del bene e garantirne la costanza nel tempo.

Nella fase di analisi e monitoraggio dei risultati, l’organo amministrativo dà esecuzione alla procedura, nel rispetto dei presidi e dei rimedi alle criticità dell’impairment test emerse nella fase di individuazione dei segnali di criticità. Gli strumenti, regolarmente adottati e che permettono un efficiente ed efficace monitoraggio sono, in primis, la redazione ed aggiornamento del piano pluriennale e del budget annuale attraverso il quale, l’organo amministrativo, vigila ex ante e non solamente ex post, i processi produttivi; acquisizione di informazioni, interne ed esterne all’azienda tale da supportare con certezza la ragionevolezza delle assunzioni del piano industriale e le stime prospettiche di lungo periodo ivi inclusi, anche sotto il profilo dei rischi, l’assumption per la redazione degli scenari ivi individuati.

L’informazione della stima del valore recuperabile all’interno del bilancio e l’analisi dei devono essere tali da permettere al lettore di verificare la ragionevolezza dei risultati. In particolare, è fondamentale che all’interno dell’informativa viene fornita chiara evidenza di quali sono gli elementi relativi all’impairment test utili a comprendere perché sia più probabile che il valore recuperabile del bene sia superiore (o inferiore) al valore contabile dell’attività, la metodologia di stima, i parametri utilizzati, nonché di apprezzare i risultati delle valutazioni e, in particolare, le motivazioni di eventuali svalutazioni operate.

L’informativa dovrà essere fornita nel rispetto delle norme di legge, dello statuto e nel rispetto dei documenti procedurali inerenti alla redazione, l’approvazione e la pubblicazione del bilancio d’esercizio.

Dott.ssa Teresa Drago

TAG beni immaterialibeni materialiimpairment testperdite valore beni

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