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L’incertezza spinge i gruppi verso la creazione di holding estere per contrastare il rischio-paese Italia e gestire la liquidità aziendale.

Nel contesto di incertezza in cui le aziende operano attualmente, sempre più gruppi stanno considerando l’implementazione di una holding estera come strumento per gestire in modo efficiente la transizione generazionale e contrastare il rischio-paese Italia.

Gestione ottimale della liquidità attraverso una holding

In questo articolo, esamineremo una possibile ipotesi di riorganizzazione di un gruppo al fine di consentire una gestione ottimale della liquidità attraverso una holding di gruppo creata in un paese estero. La scelta del paese estero è una decisione cruciale in questo processo. È consigliabile valutare un paese appartenente all’Unione Europea per diverse ragioni. Innanzitutto, all’interno dell’UE esiste la libertà di circolazione delle persone e dei capitali, il che significa che l’allocazione della liquidità o delle società all’estero non può essere contestata dalle autorità fiscali. Inoltre, la scelta di un paese UE consente il trasferimento della sede della società in continuità giuridica, secondo quanto stabilito dalla Corte di Giustizia Europea.

I paesi dell’Unione Europea offrono anche vantaggi fiscali, come l’applicazione della direttiva madre-figlia per i dividendi tra le società del gruppo.

Nel contesto delle società di capitali residenti in paesi dell’Unione Europea (UE), è importante notare che esse beneficiano di convenzioni contro le doppie imposizioni e delle direttive comunitarie. Questi strumenti giuridici sono fondamentali per garantire una corretta tassazione delle società che operano in più paesi dell’UE, evitando la doppia imposizione dei loro redditi.

Inoltre, il trasferimento di una società in un paese UE non solleva preoccupazioni per l’Agenzia delle Entrate italiana, poiché i paesi UE scambiano regolarmente informazioni grazie all’adesione al sistema del Common Reporting Standard (CRS). All’interno dell’UE, vi sono diversi paesi considerati idonei per creare una holding estera efficiente.

È interessante valutare l’opzione di collocare una holding intermedia all’estero al fine di ottenere una struttura fiscale più efficiente e garantire il potere di direzione e coordinamento da parte di una top holding italiana. La holding intermedia consente di applicare la direttiva madre-figlia sia per i dividendi dalle società operative italiane alla holding, sia dalla holding estera alla top holding italiana.

Tuttavia, l’utilizzo di una top holding estera richiede una gestione attenta della successione delle quote in caso di morte improvvisa di uno dei soci, tenendo conto delle regole di un paese straniero. Inoltre, eventuali conflitti tra i soci o con gli eredi di un socio deceduto verrebbero gestiti secondo la normativa straniera.

Le modalità di creazione di una holding estera possono avvenire attraverso diverse opzioni. Una comune strategia potrebbe consistere nel conferire tutte le partecipazioni e la liquidità dalla holding italiana a una nuova società figlia estera. Questa operazione può beneficiare del regime del conferimento intracomunitario, che prevede una neutralità fiscale. Tuttavia, è importante considerare che il trasferimento di sede all’estero di una società italiana può comportare la tassazione di plusvalenze latenti e richiede la gestione delle perdite fiscali e delle riserve in sospensione di imposta secondo le disposizioni normative italiane.

Un’alternativa potrebbe essere il conferimento della holding italiana in una società immobiliare italiana posseduta dai soci persone fisiche. Successivamente, la holding italiana, ora diventata una holding intermedia, potrebbe trasferirsi tra i paesi che offrono vantaggi fiscali. Tuttavia, questa strategia richiede l’applicazione del regime del realizzo controllato per il conferimento.

In conclusione, la creazione di una holding estera può rappresentare una soluzione efficace per le aziende che desiderano gestire il rischio-paese e la liquidità aziendale in modo ottimale. Tuttavia, è fondamentale considerare attentamente i vari aspetti critici, tra cui la scelta del paese estero, la struttura di holding adottata e le implicazioni fiscali e legali sia in Italia che nel paese estero prescelto.

Dott.ssa Teresa Drago

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